"Ieri, oggi, domani": tre parole fondamentali del vocabolario cristiano e della liturgia. Vengono usate insieme per rendere conto della triplice dimensione dell’azione di Dio che fa l’unità della storia della salvezza nel tempo degli uomini. Nel presente della celebrazione, il passato viene riattualizzato, il "non ancora" è "già presente", se ne riceve la caparra. Attraverso la mediazione dei segni sacramentali, Dio si rivela e comunica la sua grazia della santificazione, qui e ora. Questo istante che noi viviamo si integra nello svolgimento dell’opera divina della redenzione, che continua fin dalle origini e tende verso il giorno in cui il Signore ritornerà nella gloria. A volte, si superano soglie che sembrano insormontabili, il corso delle lente germinazioni subisce un'accelerazione, le stesse leggi della natura si piegano al compimento del disegno di Dio.
Al re Acaz, che dubitava della fedeltà di Dio, il profeta Isaia aveva annunciato il "segno" misterioso della nascita di un bambino, nato da una figlia di Israele e il cui nome "Dio-con-noi" avrebbe manifestato in modo eclatante che è il Signore a condurre la storia secondo il suo disegno. Esiste una sorprendente somiglianza fra questo oracolo, assai enigmatico, e "l’origine di Gesù Cristo", nato da Maria "incinta per opera dello Spirito Santo". L’evangelista, e dopo di lui la tradizione cristiana, hanno visto in questo nuovo intervento dell’Altissimo la prodigiosa realizzazione dell’antica promessa. Colui che la vergine ha generato ha ricevuto un nome che non viene dagli uomini: Gesù, cioè "il Signore salva". Ed è lui stesso un segno, il grande segno dato a tutte le nazioni.
Il Cristo Gesù è al tempo stesso manifestazione e pegno della fedeltà e della costanza indefettibili del Dio-salvatore. La sua nascita inaugura la nuova èra al termine della quale tutto sarà compiuto: l’opera della salvezza, la riunione del popolo santo di Dio.
È la buona novella "già promessa dai profeti nelle sacre Scritture", annunciata dagli apostoli, instancabilmente predicata dalla chiesa e dalla testimonianza dei cristiani. La liturgia dell’Avvento ci invita ad accoglierla. "Si apra la terra e germogli il Salvatore". "Venga: è lui il re di gloria", "stabilito nella sua potenza di Figlio dalla sua risurrezione".
prima lettura Is 7,10 - 14
Confidando più nelle alleanze umane che nel Dio dell’alleanza, Acaz disdegna l’offerta di una garanzia nuova e immediata. Isaia, a nome del Signore, risponde a quest'atteggiamento sdegnoso con l’annuncio di un segno inatteso che il re sprezzante non vuole vedere: il segno dell’Emmanuele che verrà in soccorso del suo popolo.
Dal libro del profeta Isaia
In quei giorni, 10 il Signore parlò ad Acaz dicendo: 11 "Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto". 12 Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". 13 Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? 14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele: Dio-con-noi". - Parola di Dio.
salmo responsoriale 23 (24), 1-2; 3-4b; 5-6; 7-8
Professione di fede in Dio, Padre onnipotente: egli viene nel suo Figlio che solo non delude.
Rit. Ecco, viene il Signore, re della gloria.
1 Del Signore è la terra e quanto contiene,
l’universo e i suoi abitanti.
2 E lui che l’ha fondata sui mari,
e sui fiumi l’ha stabilita.
3 Chi salirà il monte del Signore,
chi starà nel suo luogo santo?
4 Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non pronunzia menzogna.
5 Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
6 Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.
7 Alzatevi, porte antiche,
ed entri il re della gloria.
8 Chi è questo re della gloria?
Il Signore degli eserciti è il re della gloria.
seconda lettura Rm 1,1-7
Un umile discendente di una stirpe umana è il Figlio di Dio: un uomo soggetto alla dura condizione di tutti coloro che nascono nella carne è stato costituito nella potenza della sua origine divina attraverso la sua risurrezione dai morti: è questa la buona novella di cui sono "servitori" e ministri gli apostoli, la Chiesa e i cristiani.
Dalla lettera di Paolo apostolo ai romani
1 Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2 che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3 riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, 4 costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore.
5 Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia dell’apostolato per ottenere l’obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome; 6 e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo.
7 A quanti sono in Roma amati da Dio e santi per vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo. - Parola di Dio.
canto al Vangelo
Alleluia, alleluia
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
che sarà chiamato Emmanuele: "Dio con noi".
Vangelo Mt 1,18-24
Grazie alla nascita del suo Figlio nella carne, ecco il "Dio-con-noi". Né Isaia né alcun profeta avrebbe potuto mai immaginare una tale realizzazione della promessa. E Giuseppe, oscuro discendente di Davide, riteneva di doversi fare da parte di fronte alla vocazione di colei che gli era stata data come sposa. Invece, proprio lui è stato scelto per adottare il bambino che portava in grembo Maria, "incinta per opera dello Spirito Santo", e dargli il nome di Gesù, "Dio salva".
X Dal Vangelo secondo Matteo
18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto.
20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: 23 "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele", che significa "Dio con noi". 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con se la sua sposa. - Parola del Signore.